martedì 30 novembre 2010

lettere d'amore

Giovanna arriva con il primo messaggio di Francesco
ma che raza di madre sei?
sei una madre cattiva ma non cattiva
sei piu cattiva del luniverso

secondo messaggio: 
tu non hai la pazzienza cosi non mi vuoi bene afatto
e questa volta lo dico davvero

messaggio di risposta, sempre tramite Giovanna,

Caro figlio mio,
tu sei il mio amore e se ti sgrido è perchè voglio che tu vada bene a scuola.
Se vai male la maestra ti sgrida e tu ci resti male.

lunedì 29 novembre 2010

librerie progettate da me

appartamento in via Valsassina, Roma
Queste sono delle librerie che ho progettato e realizzato: mi piace che  la struttura sia parte integrante della muratura.
Poi sarà il falegname  realizzare i pannelli necessari.

rendering in fase progettazione

cosi è realizzata

vista dall'altro lato: appartamento in via Lagotana, Roma


domenica 28 novembre 2010

làgane e ceci

Questa ricetta si perde nella notte dei tempi.
Sappiamo che già esisteva ai tempi di Orazio che ne andava ghiotto.
Studente fuori sede per eccellenza: da Venosa a Roma per studiare.
E lui, semplice figlio di un contadino, ce l'ha fatta e senza raccomandazioni.
Carpe Diem!

Le làgane sono come le tagliatelle ma nella pasta non c'è uovo e sono sottili.
Per i ceci:
fateli ammollare per una notte nell'acqua.
Fateli cuocere in un coccio di terracotta a fuoco lento, a metà cottura metteteci dei pomodorini, dell'aglio, 3 o 4 cucchiaiate di olio e sale.

Da parte preparate il cosiddetto “aglio fritto”: non è altro che olio, aglio e peperoncino fatto soffriggere.

Quando i ceci sono pronti lessate la pasta, ovviamente in acqua salata, quindi unitela ai ceci. In fine versate sulla pasta l'aglio fritto.
l'Incompiuta
 Questa chiesa è cistercense, in Italia ce ne sono soltanto sette, la loro caratteristica principale è quella di avere il deambulatorio.
Ma questa di Venosa non è stata mai terminata e per questo è chiamata l'Incompiuta.
E tutto questo splendore sorge a due passi dalle rovine romane e dall'antica via Appia.












Castello di Pirro del Balzo
E questo è il castello dove ha vissuto anche Gesualdo.
Da casa mia io vedo il castello.....
Finchè ho vissuto a Venosa mi sembrava normale, faceva parte della mia vita ma lo davo per scontato....
ora quando sto a Roma mi affaccio dalla finestra e mi manca!
Castello di Pirro del Balzo

Cattedrale

sabato 27 novembre 2010

pasta frolla

Ecco la mia ricetta per la pasta frolla:
500 g farina bianca
300 g burro
200 g zucchero semolato
3 tuorli e un uovo intero
vanillina
buccia di limone
burro e farina bianca per lo stampo

Impastate la farina con il burro a temperatura ambiente ridotto a pezzetti, quindi mettete lo zucchero e gli aromi, le uova e un pizzico di sale. Impastate velocemente il tutto, formate una palla e fatela riposare per 30 minuti nel frigo.
Stendete poi la pasta nello spessore richiesto dalla ricetta.
Bucherellate con la forchetta per evitare che si gonfi durante la cottura.

Se vi piace la frolla più secca mettete le uova intere: è qui il trucco.
Qui è con marmellata di amarene: in forno a 180° per 45 minuti c.ca .

cappello


II cappello ha una circonferenza di cm. 48.
Avviare 93 p. e lavorare 29 ferri a legaccio,
quindi proseguire a p. operato.
A 15 (16) cm. di alt. tot.,per le diminuzioni
della punta, proseguire come segue:
1° ferro: * 5 p. a m. rasata, 2 ass. a dir.,
3 p. a legaccio, 3 p. a m. rasata *; ripetere
da * a * altre 6 volte e terminare con
2 p. a m. rasata.
2° - 4° ferro: lavorare i p. come si presentano,
dir. su dir., rov. su rov.
3° ferro: * 5 p. a m. rasata, 3 p. a legaccio,
1 accavallato, 2 p. a m. rasata *, 2 p.
a m. rasata.
Ripetere questi 4 ferri altre 3 volte,
quindi eseguire ancora il 1° e il 2° ferro.
Le diminuzioni devono sempre essere
sovrapposte alle precedenti, ossia sempre
in corrispondenza all'ultimo o al
primo punto a m. rasata; di conseguenza
ad ogni ripetizione diminuiranno i p.
a m. rasata, mentre rimarranno invariati
i p. a legaccio. Terminate le diminuzioni
passare su un filo i 30 p. rimasti,
stringere il filo ed affrancarlo sul rovescio.
Eseguire la cucitura del centro dietro
sul diritto del lavoro per la parte
lavorata a legaccio e sul rovescio del
lavoro per la successiva parte a p. operato.
Con la lana preparare un
pompon ed affrancarlo alla sommità del
cappello con qualche punto nascosto.

Tagliolini in brodo

Il sabato di solito a Venosa, non so perchè, c'è la tradizione di cucinare il brodo.
Devo dire che spesso mi piace seguirla, perchè così mi sembra di far parte ancora del mio paese.
Per ogni giorno c'è un piatto. Insomma una dieta ante litteram!

Per il brodo di carne: oggi ho usato il pollo, l'ho fatto cuocere per c.ca un'ora a fuoco lento.
Ho eliminato la parte di grasso che veniva su man mano che cuoceva, quindi, ho aggiunto le verdure: sedano, patata, prezzemolo, cipolla e un pò di pomodorini per dare un colore rosato al brodo.

Tagliolini: 100g farina/ 1 uovo. Ovviamente ho usato la macchinetta per farli!

Ci ho messo 35 minuti c.ca (nel frattempo: Giovi ha fatto la pipì, Francesco metteva paura a Giovanna, Giovanna aveva paura.....) insomma se fossi andata  al supermercato a comprare la pasta ci avrei messo più tempo: ti devi vestire bene, devi prendere la macchina e soprattutto non devi  trovare traffico dappertutto anche alle casse....e poi vuoi mettere quelli fatti in casa con quelli comprati?

venerdì 26 novembre 2010

filetto di baccalà con peperoni secchi

Questa ricetta è antichissima e tipica della basilicata.
Era un piatto del venerdi.
E' semplicissimo ma vi assicuro è buonissimo.
Peperoni secchi detti anche Cruschi
Ingredienti:
filetto di baccalà
peperoni secchi anche detti "cruschi"
olio
sale

Lessate  il baccalà in acqua, quindi scolatelo. Una volta freddo togliete la pelle e le spine e mettetelo già nel piatto di portata.
Intanto fate scaldare l' olio in una padella, appena l'olio è caldo metteteci i peperoni cercando di non bruciarli (questa è l'unica difficoltà di questa ottima ricetta).
Versateli insieme all'olio sul baccalà. Sale.

giovedì 25 novembre 2010

carciofi ripieni

Ingredienti:
carciofi
mollica di pane raffermo
piselli
formaggio grattugiato
aglio
prezzemolo
olio
sale
pepe




Preparate il ripieno: mischiate la mollica a tutti gli ingredienti sopra citati, quindi riempite i carciofi.
Io metto anche i gambi dei carciofi e avolte anche un pò di patate tagliate a rondelle.
Quindi ancora sale e olio e acqua.
Faccio prima cuocere  sul gas alla fine passo in forno a grillare.
Ecco come si presenta nel coccio.

consigli per friggere

Invece di consumare quintali di carta assorbente, specialmente di questi tempi, vi suggerisco il metodo di mia nonna: mettere un piattino da caffe' rovesciato nel piatto dove andrete a mettere i vostri fritti.

mercoledì 24 novembre 2010

pane e pizze

Con la macchinetta 
 Io parto sempre dall'impasto base
farina 500gr
acqua 250gr
1 panetto di lievito di birra
2 cucchiaini di zucchero
2 cucchiaini di sale
2/3 cucchiai di olio
Giovanna che vuole assaggiarlo
Insomma la farina deve essere il doppio del liquido. Il liquido può essere o solo acqua oppure, se voglio un impasto più morbido, ci metto il latte.

Per il pane, uso tutti i tipi di farina che ho in quel momento, anzi ho notato che se mischio la farina di grano 00 a quella di grano duro mi viene più casereccio.
Infatti se uso solo quella 00 mi viene più biscottoso... de gustibus.
Invece non si può fare a meno della farina 0, la cosiddetta manitoba, se voglio realizzare delle soffici focacce.

Se poi ho un po’ di pasta del giorno prima, la aggiungo all'impasto: mi verrà ancora più buono (in questo caso metterò meno lievito di birra).

Io ho la macchinetta che, oltre ad impastare, cuoce anche e quindi il pane ha la forma obbligata della macchinetta, ma quando non si ha tempo è perfetto.

Però, avendo tempo a disposizione, con questo impasto base posso fare tante cose.


Focaccia venosina
Irroro la teglia di olio (esagerate ...), ci metto la pasta lievitata da almeno un'ora e, aiutandomi con le mani, la distendo bene sulla placca, quindi ci metto nell'ordine:
olio
una spolverata di parmigiano
origano
sale
La faccio lievitare ancora un poco e quindi la inforno al max 200° per 8 min.
Comunque controllate sempre: ogni forno (non si sa perchè) è diverso ...




Schiaccia di Marina di Grosseto A Casa di Luca
 
Quando metto l'impasto nella teglia, con le dita la “schiaccio” in modo da lasciarci letteralmente le “impronte”, quindi olio e sale grosso.

La schiaccina è come la schiaccia solo che la forma è quella di una pizzetta di c.ca 6/7cm di diametro. La potete farcire come più vi piace, io la preferisco tonno e pomodoro!

Grazie Luca, per averci fatto conoscere le schiaccine e anche i cantucci al cioccolato.

venerdì 19 novembre 2010

spaghetti al pomodoro

pomodori pelati
aglio
1 peperone piccolo meglio conosciuto come friggitello
sale
prezzemolo tritato
e se potete anche il peperoncino piccante

Questa ricetta è apparentemente la più semplice, ma semplice non è sinonimo di risultato sicuro.
Io non sono ancora riuscita ad emulare mia nonna che faceva degli spaghetti al pomodoro da leccarsi le dita e forse non ci riuscirò mai, ma ci provo, sempre ricordando come faceva lei ...

Prima di tutto i pomodori: ho capito che il sughetto viene meglio se passo i pelati al minipimer, avendo cura di eliminare l'acqua dei pelati.
Intanto, in una bella teglia larga, dove poi ripasserò la pasta, faccio imbiondire l'aglio a pezzettini con il peperone piccolo e il peperoncino.
Una volta che l'aglio si è imbiondito, aggiungo il pomodoro, la fiamma deve essere viva, dopo qualche minuto abbasso la fiamma, aggiungo un po’ d'acqua e faccio cuocere per una decina di minuti.
Dopodiché, una volta scolati gli spaghetti, li ripasso per qualche secondo tenendo da parte 3-4 cucchiaiate di sughetto, quindi metto il tutto nel piatto di portata, sopra ci metto il sughetto e il prezzemolo tritato.

Nb: il prezzemolo può essere sostituito in estate dal basilico.